Il 23 maggio abbiamo finalmente potuto usufruire del viaggio premio a Firenze, avendo noi quattro (Silvia Pizzinini, Anastasia Cerenzia, Ivan Mattei ed io) vinto le Olimpiadi di italiano L2 a Bressanone per categoria delle scuole. Essendo di Dobbiaco, sono partito col treno molto prima degli altri, che sono saliti a Bolzano con anche la nostra accompagnatrice, la prof. Ianeselli. Durante il viaggio abbiamo parlato e stretto amicizia subito. Per sfruttare il tempo ci siamo anche informati meglio sul programma da affrontare. All'andata l'unico cambio è stato a Verona Porta Nuova dove è filato tutto liscio come il resto del viaggio d'altronde. Siamo scesi a Firenze Campo Marte verso le 13:30. Ci siamo separati per lasciare i nostri bagagli nelle rispettive famiglie, che ospitano ragazzi e ragazze anche stranieri già da tempo. Dopodiché ci siamo subito avviati verso la Galleria dell’Accademia dove si trova il famoso David di Michelangelo. Ci ha accompagnati ed eruditi Maria, una professoressa della scuola per stranieri di Firenze. Non abbiamo certo perso tempo e già il primo giorno abbiamo fatto una bella scorpacciata di cultura. Tra dipinti, quadri e statue il tempo é passato velocemente, ma ci aspettava ancora una visita serale guidata a Palazzo Vecchio. Le spiegazioni, questa volta di Caterina, un’altra insegnante della scuola Toscana, erano molto semplici da capire perché con noi erano presenti tra l'altro persone spagnole, argentine e brasiliane, venute fin qui per apprendere la lingua e la cultura di Dante. Finita l'esplorazione del palazzo che è oggi sede del comune di Firenze ci è venuta fame, ma dato che il ristorante in cui avevamo prenotato ci ha detto che c'era da aspettare più di mezz'ora, siamo andati all'Osteria de' Peccatori, dove sia il piatto principale che il dolce erano divini. Anche la stanchezza si è fatta sentire e dopo aver accompagnato le ragazze a casa, anche noi maschi ci siamo diretti verso la nostra famiglia ospitante. Il giorno seguente ci siamo alzati relativamente presto perché in programma c'era la visita agli Uffizi. Anche in questa occasione siamo stati guidati dalla preparatissima Maria, che ha passato ben 4 ore con noi nella galleria d'arte. Inutile dire che è stato interessantissimo. Vedere opere così famose con una spiegazione così accurata ed entusiasmante è un'esperienza unica. Quando anche questo arricchimento del nostro sapere è giunto al termine, abbiamo deciso di pranzare ai Mercati Centrali. Dopodiché abbiamo fatto un salto alla Biblioteca delle Oblate e abbiamo preso qualcosa da bere mentre guardavamo la famosa Cupola del Brunelleschi dalla terrazza dell'edificio. Dopo un'oretta di svago, Maria ci ha accompagnati a San Miniato a Monte: il posto con la vista di Firenze dall'alto più famoso. Possiamo dire che ne è valsa davvero la pena fare tutta quella salita. Lassù ci ha guidato anche all'interno della chiesa, dove silenzio e rispetto sono d'obbligo come è giusto che sia. È stato molto interessante scoprire la storia di San Miniato. Quando Maria ci ha lasciati siamo scesi a Piazzale Michelangelo dove ci siamo rilassati per una mezz’oretta guardando la città e il tramonto. Una volta scesi abbiamo potuto cenare con le nostre rispettive famiglie ospitanti. A tavola abbiamo anche avuto il piacere di conoscere altri ospiti della famiglia Battaglia: tre americani che volevano imparare l'italiano e con essa anche la nostra cultura. Dopo un'ottima cena abbiamo passato il resto della serata in un pub tutti insieme. Anche il mattino dopo la sveglia ha suonato prima delle otto. Potevamo scegliere liberamente cosa fare. Così abbiamo riutilizzato il biglietto di Palazzo Vecchio per salire sulla sua torre. Dopo numerosi scalini abbiamo raggiunto la vetta. Si vedeva tutto da quella vista straordinaria, ma non poteva durare in eterno e siamo scesi. Dopo un’ulteriore ora di svago, abbiamo fatto un'escursione nella zona dell’ Oltrarno, dove si è svolto anche il nostro pranzo (panini tipici toscani). Infine abbiamo recuperato le nostre valigie e siamo partiti col treno dalla Stazione Santa Maria Novella per tornare a casa tra le nostre montagne, stanchi ma felici.
Diego Campello
Silvia, Diego, Ivan, Anastasia